lunedì 28 gennaio 2013

Singolari spuntini

Il mese scorso in un negozio di Helsinki ho notato, tra gli altri prodotti, dei curiosi semi tostati coltivati con metodi biologici nell'Ostrobotnia meridionale (Etelä-Pohjanmaa in finlandese).
I semi venivano pubblicizzati come "superfood" locale, ideali per un sano e nutritivo spuntino. 

Si vendono anche dalle vostre parti?




sabato 26 gennaio 2013

Regole di vita: un decalogo savoense


Non conosco la fonte di questo decalogo "savoense". Ho notato il ritaglio di giornale appuntato sullo sportello di un frigorifero. Le regole sono scritte nel dialetto di Savo.

Come esercizio ho provato a fare una doppia (libera) traduzione* savo-suomi-italiano del decalogo. Nelle (a) sono indicate le mie traduzioni in italiano mentre nelle (b) sono indicate le mie interpretazioni.

1) Liian paljon hyvää on ihanaa
1.a) Troppe cose buone sono meravigliose

2) Kompastelu voi estää kaatumisen
2.a) L'inciampo può impedire la caduta.

3) Joka itseensä luottaa, se kykynsä tuplaa
3.a) Chi crede in se stesso, raddoppia le propie capacità

4) Elämän tarkoitus on murheen karkotus
4.a) Il significato della vita è l'esilio della tristezza

5) Naura itsellesi ennen kuin muut ehtivät.
5.a)  Ridi di te stesso prima che lo facciano gli altri

6) Ikää tulee, mutta vanhaksi ei tarvitse tulla
6.a) L'età avanza ma non si deve invecchiare
6.b)  L'importante è sentirsi giovani dentro.

7) Huominen on usein viikon kiireisin päivä
7.a) Domani è spesso il giorno della settimana più impegnato
7.b) Il corrispondente italiano potrebbe essere "non fare domani quello che puoi fare oggi".

8) Jos mielesi tyhjenee, älä unohda katkaista ääntä
8.a) Se la tua mente si svuota, non dimenticare di interrompere la voce.
8.b) Mi sembra sia un invito a prendersi un attimo di pausa quando ci si accorge di parlare a vanvera.

9) Lukemalla ei opi uimaan, on mentävä veteen
9.a) Leggendo non si impara a nuotare, nell'acqua si deve andare (per imparare a farlo).
9.b) La pratica è indispensabile per l'apprendimento.

10) He tekevät, jotka osaavat -jotka eivät osaa, arvostelevat
10.a) Fanno quello che sono in grado di fare, se non sono in grado di farlo, giudicano.
10.b) Non fare troppo caso ai giudizi degli altri.


Sono benvenute correzioni, osservazioni e altre interpretazioni.


* grazie ad A. per la revisione savo-suomi.

mercoledì 23 gennaio 2013

Un invasore dal passato

Helsinki, maggio 2012

Una piccola curiosità. I famosi fogliettini adesivi gialli e il videogioco a cui si ispira l'essere nella foto sono stati entrambe commercializzati a livello internazionale a partire dagli inizi degli anni ottanta.


martedì 22 gennaio 2013

L'origine del ferro


Ho pensato di riportare una sintesi dell'origine del ferro (e dell'acciaio) raccontata da Väinämöinen nel nono runo del Kalevala.
Una bella versione cantata, basata sullo stesso runo, è stata incisa dal gruppo Suden Aika con il titolo di Raudan Synty (L'origine del Ferro).

Ukko il dio supremo separò l'acqua dall'aria e la terra dall'acqua. In seguito, premendo entrambi le mani sul ginocchio sinistro, creò tre fanciulle, future madri del ferro.
Dal bordo di una nube le tre creature versarono il latte delle loro mammelle sui terreni, paludi e acque. Il latte nero della prima generò il ferro flessibile, il latte bianco della seconda diede origine all'acciaio mentre dal latte rosso dell'ultima, la più piccola,  nacque il ferro duro.

Dopo un po' di tempo il ferro cercò di fare visita al suo fratello fuoco che furioso tentò di bruciarlo. Il ferro, riuscito a sottrarsi all'attacco, si rifugiò in una palude nei pressi di una montagna. Per tre anni rimase lì celato tra le chiome di tre betulle.
La latitanza del ferro però non durò a lungo, il suo destino era segnato.
Il fabbro Ilmarinen seguendo le tracce del lupo e dell'orso trovò il ferro in un pantano. Ilmarinen lo convinse a non aver timore del fuoco. Nella sua fucina lo avrebbe nobilitato trasformandolo in spade, lance e scudi per gli uomini e fermagli per le donne. Il ferro accettò e fu gettato nella fornace tra le roventi braccia del fuoco.

Ilmarinen, non ancora soddisfatto, cercò di rinforzare la struttura del ferro per ricavarne dell'acciaio. Chiese ad un'ape che ronzava nei paraggi di portargli il nettare dalla corolla di sei fiori e dalla cima di sette erbe. Accadde invece che una vespa in ascolto, sostituendosi all'ape, portò un intruglio velenoso nel quale l'ignaro fabbro immerse il ferro incandescente.
Per questo motivo il ferro divenne crudele e si rivoltò contro i suoi creatori, la sua stirpe.


domenica 20 gennaio 2013

Curiosità onomastiche finlandesi

In un breve articolo pubblicato su IS lo scorso dicembre sono stati pubblicati alcuni dei nomi più curiosi accettati e rifiutati dall'anagrafe finlandese.
Tra i nomi maschili accettati ci sono per esempio Urhea (ardito, valoroso, coraggioso), Temppu (espediente, artificio, trovata), Roihu (fiamma), Tuliotso (orso di fuoco), Karhu (orso).
Sono stati rifiutati invece nomi come Karhunpoika (cucciolo di orso), Merikarhu (lett. orso di mare, otaria orsina), Eversti (colonnello), Sälli (tipo,tizio).
Tra i nomi maschili non approvati compare anche Armaani che letteralmente significa il "mio amato/diletto/caro". Infatti Armas è stato un nome relativamente diffuso nella prima metà del secolo scorso. Ho l'impressione però che sia stato rifiutato perchè la pronuncia è molto simile a uno dei nomi più famosi della moda italiana nel mondo. Ma non ne ho certezza alcuna.

Per quel che riguarda i nomi femminili, tra gli altri sono stati accolti Semilla, Kalliope, Eveliia, Ruuti (polvere da sparo, polvere pirica), Tennessee, Salvia (salvia).
Non sono stati ritenuti accettabili Macadamia, Pajunkissa (lett. gatto del salice, infiorescenza del salice).


lunedì 14 gennaio 2013

Un'intensa brinata invernale

Non saprei definire con certezza il fenomeno che si poteva ammirare dalle finestre ieri mattina. Probabilmente non si trattava di galaverna di calabrosa.
A me è sembrato più il risultato di un'intensa brinata invernale. Nel pomeriggio l'effetto era quasi del tutto scemato.






venerdì 11 gennaio 2013

Gelosia e colore dei calzini

Una delle prime parole che mi hanno incuriosito della lingua finlandese è l'aggettivo mustasukkainen (geloso). Letteralmente significa "dai calzini neri" ma nessuno dei finlandesi a cui ho chiesto lumi sull'origine della curiosa parola mi ha saputo fornire un minimo indizio.

Cosa hanno dunque a che fare i calzini neri con la gelosia?

Per caso qualche giorno fa mi sono imbattuto sull'articolo Mustasukkaisuutta yli rajojen, in cui si cerca di risalire all'origine della parola.
L'autore ci tiene subito a precisare che mustasukkainen non è, come qualcuno potrebbe pensare, un calco linguistico erroneamente tradotto dello svedese svartsjuk geloso (lett. malato nero). Il presunto errore sarebbe basato sull'assonanza tra sjuk e sukka.
Un sinonimo di geloso in finlandese è anche mustankipeä, calco corretto del svartsjuk appena citato.

La pista svedese non è però del tutto sbagliata. Infatti sia in alcuni dialetti svedesi dell'Ostrobotnia che nello svedese antico si trovano modi di dire che associano la gelosia al portare i calzini neri.  Questi modi dire avrebbero origine dal norvegese antico in cui la gelosia era chiamata svarthososjuke (male dei calzini neri).

Un esempio simile si trova anche nella lingua inglese sebbene in questo caso si tratta di calzini gialli. Nel dizionario "A dictionary of slang and colloquial English" del 1912 si trovano le espressioni  "to wear yellow hose/breeches/stockings" (essere geloso) e "to anger the yellow hose" (provocare/causare gelosia). Il giallo, colore della bile, è considerato il colore della gelosia dell'invidia e della malinconia.
Non saprei dire se queste locuzioni siano ancora oggi in uso nella lingua inglese o preservate nei suoi dialetti.

Resta ancora senza risposta certa il riferimento ai calzini. L'articolo suggerisce che il calzino nero siano forse dovuti alle rappresentazioni pantomimiche in cui il colore dei vestiti degli attori rifletterebbe il carattere del personaggio interpretato.

Conoscete locuzioni simili in altre lingue o dialetti?


giovedì 10 gennaio 2013

La vecchia Casa dello Studente

Tra i più famosi edifici Jugendstil di Helsinki si trova il Vanha Poli, nato come Casa dello Studente di quello che poi è diventato il Politecnico di Helsinki.
L'edificio di granito grigio fu progettato nel 1903 dagli architetti Karl Lindahl e Walter Thomé.
Come spesso accadeva nel periodo romantico nazionale finlandese, arcate e decorazioni sono state realizzate sul tema del Kalevala e delle tradizioni finlandesi.
Fino al 1967 l'edificio è stato l'epicentro della vita studentesca della capitale finlandese. In seguito, divenuto troppo piccolo per le crescenti esigenze degli studenti, fu trasformato in ristorante. Dopo altri passaggi di proprietà e lavori di ristrutturazione, dal 2012 il Vanha Poli è sede del nuovo GLO Hotel Art.

Non ho visitato gli interni ma sono convinto che almeno le decorazioni esterne meritano una visita. Il Vanha Poli si trova in Lönnrotinkatu 29. Per altri edifici del genere consiglierei un'occhiata al pieghevole turistico sui tesori Jugendstil di Helsinki.







martedì 8 gennaio 2013

Il mito della nascita dell'orso


L'orso è uno dei animali selvatici più presente nella tradizione finlandese. Sono diversi gli incantesimi di protezione legati al re dei boschi finlandesi chiamato con decine di nomi e appellativi diversi.
Si raccontano diverse leggende sulla sua nascita. Sarebbe nato negli oscuri anfratti dei boschi o da un mucchio di lana gettata sull'acqua acqua da Ukko, il dio supremo lo Zeus dei finlandesi. Altri miti narrano della sua origine celeste, dalle spalle del Grande Carro (Otava in finlandese) calato sulla terra in cesto dorato mediante una corda d'argento.

In un articolo de "La Stampa" del 27 ottobre 1939 viene riportata una di queste storie raccontata al giornalista da una giovane ragazza careliana del villaggio che lo ospitava.

Negli spazi che esistono tra la luna e il sole, le Figlie dell'aria decisero un giorno di fare qualche cosa di bello e si misero a correre per il cielo. Chiesero a Tuuri, dio delle nuvole, un po' della bella lana dei suoi cirri più alti, ma quando ne ebbero radunato un bel mucchio si stancarono del loro gioco e lasciarono cadere tutto sul mare.
Ahto, il Nettuno dei Finni, si adirò grandemente contro quelle pazzerelle incostanti che si permettavano di sporcare il suo regno e pregò Tuulikki, il vento, di spinger via quella roba caduta dal cielo. E il mucchio di lana corse verso la terra e nel lungo viaggio l'umore fecondo del mare lo rese compatto e tale urtò contro la riva rocciosa.
Accadde che Mielikki, protettrice dei fiori, passasse per caso di là e lo portasse a casa, non sapeva ancora esattamente per farne che cosa. Ukko, dio degli dei, gettò via un seme di vita e ciò non deve stupire perchè si era al tempo della formazione del mondo.
Ora il seme cadde nella casa di Mielikki,  proprio sul mucchio compatto di lana, che subito divenne una cosa viva.
E Mielikki lo cullò, lo amò come un figlio e il curioso essre crebbe rapidamente.
- Sarai buono? - gli chiedeva ogni tanto. E la risposta era un grugnito ed un ondeggiare dell'enorme testa. Come poteva non essere buono, caduto com'era dal cielo ed educato dalla madre dei fiori?
Non è chiaro perchè Mielikki lo chiamasse Orso. Ma sta di fatto che lo chiamò così e che questo nome gli sia rimasto.
Ora, Orso non aveva nè unghie nè denti, perchè simili cose non possono essere fatti di lana. Come fare? Mielikki corse per il bosco. Chiese al sorbo, all'acacia, al ginepro delle spine robuste ma Pihlajatar era adirata con lei ed impedì che gli alberi accontentassero la buona dea.
E la povera madre adottiva continuò a correre attraverso le immense foreste. "Chi mi darà - chiedeva angosciata - chi mi darà i bianchi denti, chi le unghie gialle per il mio Orso?".
Udirono questi lamenti il pino dalle fronde d'argento e l'abete dagli aghi di bronzo. E Mielikki potè piantare nelle gengive di Orso le foglie aghiformi del pino, e nelle sue zampe lisce e sottili spini dell'abete: e crebbero i denti e le unghie.
E il buon orso, caduto del cielo e ornato dalle conifere, incominciò a passeggiare per le belle foreste della Carelia."


domenica 6 gennaio 2013

Lux Helsinki 2013

Puntuale anche quest'anno l'evento Lux Helsinki, con esibizioni ed installazioni artisctiche che hanno la luce come tema principale. Anche quest'anno, così come quello passato, ho fatto un giro in centro per dare un'occhiata ad alcune installazioni.






Trovate altre immagini sulla pagina Facebook ufficiale dell'evento Lux Helsinki.


venerdì 4 gennaio 2013

I numeri di Helsinki: numero cinque

Trovate qui le altre immagini dei numeri civici pubblicate.









mercoledì 2 gennaio 2013

Giorni grigio pioggia


Il netto contrasto tra il nevoso e freddo Natale e i grigi giorni piovosi di fine anno e inizio 2013 mi hanno riportato alla mente il ritornello del brano "Jos Helsinki on kaunis" dei Leevi and Leavings.

Jos Helsinki on hetkisen kaunis
Kun on valkoinen maa
Pian räntää sataa taas

Jos Helsinki on hetkisen kaunis

Se unta on vaan
Turhaa unelma
(tratto da Jos Helsinki on kaunis , musica e testo di Gösta Sundqvist)

Il brano fa parte di Musiikkiluokka un album del 1989. Nello stesso disco è presente anche una canzone, probabilmente poco conosciuta, con il titolo Rooma. Roma città aperta, città eterna, città dell'amore così come viene descritta nel testo.

Mun oli lähdettävä Roomaan, Roomaan
Kotiin kaukaiseen Roomaan
avoimeen kaupunkiin, siellä lapsilauma laulaa

Roomaan (Mamma Mia Finlandese), Roomaan
Jos lähdet luokseni Roomaan, sut peitän suudelmiin
(tratto da Rooma , musica e testo di Gösta Sundqvist)

Tra le canzoni più famose del gruppo ci sono ”Vasara ja nauloja”,  ”Itkisitkö onnesta?”,  ”Mitä kuuluu, Marja-Leena?”, ”Poika nimeltä Päivi”, ”Pohjois-Karjala” e  ”Teuvo, maanteiden kuningas”.